I suoi discendenti furono uomini pubblici e di lettere che manifestarono signorilità, liberalità, dedizione umanitaria, civica, amministrativa e sociale nei luoghi dove i Valmarana possedettero le numerose ville e abitazioni. Gaetano Valmarana (1803 – 1874) fu Podestà, Deputato Provinciale, direttore degli asili d’infanzia; Giustino (1849 – 1873) nella sua brevissima vita entrò nel Consiglio della città, nella Giunta Municipale, alla sovrintendenza delle scuole.
Il figlio Angelo (1874 – 1915) fu Consigliere Provinciale, Assessore del Comune di Vicenza, illuminato Sindaco della città: un libro intero raccoglie le condoglianze per la sua morte prematura.
Per arrivare ai giorni nostri, Tommaso Valmarana (1909 – 1991), proprietario della Palazzina, fu uomo impegnato socialmente e professionalmente e fu grande sostenitore dello sport. Notaio a Vicenza, ha fondato l’Associazione Donatori di Sangue, presieduto l’Unitalsi, il Calcio Vicenza, il Tennis Club e il CAI vicentino.
Giustino Valmarana (1898 -1977) – proprietario della Foresteria della Villa – ricoprì numerosi incarichi locali e nazionali: fu Senatore DC dal ‘46 al ’63, Sottosegretario di Stato e al Tesoro, membro più volte del Parlamento Europeo.
Egli riuscì, fra l’altro, a impedire con fermezza e coraggio, insieme all’allora ministro Bottai, che gli affreschi della Villa venissero staccati e trasportati nell’ambasciata d’Italia a Parigi secondo i voleri di Mussolini.
Suo figlio Paolo (1928 – 1984), critico e saggista cinematografico, fu dirigente RAI, dove si occupò di acquisto, produzione e programmazione cinematografica.